COVID 21 si aggiudica la Coppa Italia della Paulistao, dopo un successo meritato contro ANIMA SARDA, già vincitrice della fase finale Silver: gli azzurri pagano la serata non esaltante di Cappai e Frau (quest’ultimo però ha realizzato una doppietta); al contrario, Cossu, Soro e Arisci sono apparsi in grande smalto, Cossu specialmente dispone di una visione di gioco comune a pochi: riteniamo che sia stata questa sua abilità a spezzare l’equilibrio.

Sblocca in apertura Cossu con botta di punta, sotto l’incrocio, poco prima lo stesso Soro aveva ricevuto da Cossu e Medda aveva salvato in uscita, si ripete il portiere su gran destro dal limite di Cossu che calcia a mezza altezza dopo aver saltato Aramu. Arisci da posizione defilata, a destra, spara un missile diretto nel 7 e Medda devia con un bel volo plastico, bravissimo anche Caredda che devia in controtempo il bolide di Aramu, sporcato da una deviazione, poi c’è una doppia iniziativa di Soro: prima in ripartenza vola sulla sinistra e serve Cossu, sinistro strozzato, fuori, poi c’è un’altra fuga sulla sinistra e il taglio per Arisci che salta Medda e insacca. Cossu da posizione defilata colpisce il palo poi c’è il gol del 3-0: Soro evita un avversario e serve Olla che insacca sull’uscita di Medda. Inizia il forcing degli azzurri: bravo Caredda su Cappai poi Frau sfiora il palo dal vertice sinistro, ci prova anche Aramu, dalla distanza, sfiora il “7”, infine, palo clamoroso di Caredda. Prima dell’intervallo c’è un’occasione per Soro, salva Medda in uscita, bravo anche Caredda poco dopo: sugli sviluppi di un corner, Caredda conclude, devia di piede il portiere, la palla si impenna e con un colpo di reni devia con la mano.

Ad inizio ripresa arriva un’occasione per Arisci (velo di Perra), incrocia il destro e Medda risponde nuovamente, poi c’è un bel collo destro dello stesso laterale dei neri, Medda si supera, dopo un pericoloso tiro di Siddi è ancora Insidioso Arisci, ma il pericolo più grande viene vissuto quando Soro batte a rete e anticipa così Medda: però è Cappai a salvare, sulla linea di porta. Proprio Cappai tira e procura il rigore, per mani (comunque non volontario) di Soro: Frau trasforma. Poco dopo gli ospiti tornano sul +3: bel filtrante di Cossu che libera Soro, salta Aramu e calcia, Medda strepitoso salva ancora, ma stavolta c’è in agguato Olla che in tap-in insacca. C’è poco dopo un’occasione per Olla, colpo di testa che sorvola di poco la traversa poi c’è il gol del 4-2, sul tiro di Aramu, respinto, fa centro Frau, però anche stavolta arriva la mazzata: mancano 4 minuti, gli azzurri chiamano il Time out e decidono di utilizzare il quinto avanzato, con Siddi che rimpiazza Medda, alla prima palla persa Soro punisce gli azzurri e segna il gol del definitivo 5-2.

Medda 8,5: una prestazione mostruosa, forse la migliore tra tutte le partite che ha disputato tra i pali: si presenta subito con una parata non facile su Cossu poi si ripete con un intervento spettacolare su Arisci che aveva mirato l’incrocio dei pali. Seguono altri interventi importantissimi, tanto in uscita quanto sulle conclusioni angolate: altro miracolo nella ripresa, stavolta su Soro.

Frau 6: non esattamente una serata da incorniciare, però non si può dare l’insufficienza a un giocatore che segna due gol (peraltro gli unici della squadra) in una finale: appare tuttavia in difficoltà contro i giganti difensori avversari, prima Cocco poi Famiglietti lo attendono al varco ogni volta che prova l’affondo. Il modo di battere Caredda lo ha comunque trovato.

Caredda: il suo collega Medda fa semplicemente un figurone: questo non significa che il suo contributo è stato offuscato. Quando viene chiamato in causa è sempre pronto. La parata più importante, su Aramu, in controtempo.

Cocco: non ha le qualità dei difensori che devono impostare, infatti, il suo tentativo di raggiungere la metà campo avversaria crea sempre qualche affanno. Se si tratta di fare contenimento e arginare l’attaccante di turno, è assolutamente affidabile.

Cossu: è un giocatore veramente straordinario; anche dopo tanti anni, l’assenza degli allenamenti, la forma fisica che non è mai ottimale, riesce malgrado ciò a fare cose strabilianti: il tocco di palla resta educato, con un passaggio mette in porta il compagno, a prescindere dalla posizione che occupa in quel momento e dal numero di avversari che possa avere attorno. Anzi, c’è stato un episodio in cui si è liberato di tre avversari vicino alla linea laterale, proprio grazie a quel tocco felpato.

Perra: uno scorcio di finalissima nella ripresa, si limita al compitino, senza azzardare nulla di insolito, che potrebbe essere controproducente. Il velo intelligente su Arisci dimostra che non è un novellino.

Olla: non si può paragonare la sua prestazione a quella Cossu, di Soro o Arisci, però ha fatto la cosa migliore che da lui ci si attendeva: mettere la palla in fondo al sacco.

Arisci: sulle fasce, soprattutto nelle ripartenze, gli azzurri patiscono un infarto al minuto: così come Soro dalla parte opposta, altrettanto fa lui sulla destra: correre, sfruttare spazi e il buon tocco di palla. Il duo capolavoro è stato il raddoppio, quando ha messo in rete da posizione proibitiva. Contro le leggi della Fisica.

Spada: anche per lui c’è stato uno spazio limitato per dimostrare; ma è evidentemente una persona intelligente, capisce e così si mette a disposizione.

Famiglietti: dà il cambio a Cocco, giocando quel lasso di tempo a cavallo dei due tempi: non ha mai sofferto i cambi di passo improvvisi di Frau, facendosi sempre trovare pronto.

Soro: una furia, quando parte non lo fermano nemmeno le cannonate: ha velocità, potenza fisica e un micidiale tiro in porta. Il limite è sempre quello caratteriale: si prende un giallo per proteste (non sappiamo con certezza se avesse ragione o meno) e questo un po’lo condiziona nel prosieguo della partita. È suo il colpo di grazia che chiude il discorso e porta Covid 21 in trionfo.